Il Canto dell'Elfo

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Il Canto dell'Elfo

“La fatica promette il premio, la perseveranza lo porge…”

Vecchio detto popolare



E’ una storia che tutti conoscono a Baldur’s Gate ed è una storia di riscossa e malaffare. Una di quelle storie che davanti al fuoco non sai mai se raccontare di fronte ai tuoi figli perché non sai che esempio ne possano trarre. Allo stesso modo sai che da qualcuno la sentiranno, perché la storia del Canto dell’Elfo fa parte della città come le stesse persone che la vivono. Olivier Ellenszishy è il proprietario di quel posto, ma ne sono successe di cose prima che lo diventasse. Molti dicono che quel mezzosangue venga addirittura da Evereska, altri dicono che sia originario dello Splendente Sud, ma quel che è comprovato è che un giorno di circa 20 anni fa arrivò a Baldur’s Gate. Non aveva ne arte ne parte, ma gli Dei gli avevano donato la voce dei celestiali e lui cantava sulle strade per avere di che vivere. Nessuno voleva aiutare un mezzocoso perché il razzismo non passa mai di moda, ma spesso l’essere un emarginato apre inaspettate porte. Una mattina mentre apriva i battenti, il proprietario dell’”Elmo e Mantello” se lo ritrovò appena fuori. Era in uno stato tanto pietoso che gli offrì di lavorare per lui, dato che vi erano alcune mansioni tanto umili che nessun’altro aveva accettato di eseguire. Per un anno intero Olivier lavorò dignitosamente raccogliendo moltissima esperienza in fatto di locande e pochissimi soldi, fino a quando una sera di Eleint, mentre toglieva il vomito di un avventore troppo ubriaco sentì provenire urla di donna da una stanza e si precipitò a vedere di che si trattava. Irrompendo trovò nella stanza un Cavaliere proveniente dal Mare della Luna ed una delle cameriere della locanda. Gli fu subito chiaro che cosa stava accadendo e tentò di salvare la ragazza avventandosi sull’uomo, ma un garzone non può far molto contro un uomo d’armi e questo fu comprovato dalle sue costole rotte e dai lividi che ne seguirono. La ragazza riuscì a correre via e a dare l’allarme mentre il suo aggressore era impegnato con Olivier. I due furono portati dalle guardie alla fortezza del Pugno Fiammante e mentre il Cavaliere veniva lasciato andare grazia al suo peso politico, mezzosangue fu trattenuto per aver aggredito una personalità straniera in visita. Quando uscì dalla fortezza dopo un mese, non ebbe il coraggio di tornare nel cuore della città, ma si rifugiò nei quartieri malfamati occupando un grande edificio diroccato. Ogni sera molti degli abitanti di quella zona priva di divertimenti si radunavano per sentirlo cantare, cominciando a rispettarlo. Ogni volta erano di più e per non sedersi in terra cominciarono a portare piccoli elementi di arredo, come sedie e tavoli. Alcuni trafficanti di liquori e alcolici vendevano in loco le loro merci, mentre le vedove cucinavano e vendevano i loro piatti per chi avesse fame. Il tutto era coordinato da quello che era divenuto “Mezzosangue” e lui aveva posto per tutti ed un rifugio per chiunque non fosse manifestamente colpevole di reati. Dopo non più di un anno l’edificio fu ristrutturato, anche grazie all’aiuto di manodopera volontaria o che operava chiedendo vitto ed alloggio. Fu allora che il Pugno Fiammante per ordine del Governo si recò in forse nel luogo, oramai divenuto un probabile e pericoloso focolaio di persone di malaffare ed arrestò nuovamente Olivier per occupazione indebita di edificio pubblico. Questa è un'altra parte della storia che è diversa a seconda di chi la racconta. Alcuni dicono che mezzosangue abbia contratto un grosso debito con la chiesa di Mask, altri dicono che nei bassi fondi fu fatta un enorme colletta; quello che so io è che arrivò qui un tipo peloso e tarchiato, acquistò in contanti l’edificio facendolo intestare a Olivier Ellenszishy e pagò in seguito la quota fissata per la sua cauzione. Appena uscito mezzosangue affisse il cartello “Il Canto dell’Elfo”, su di una porta malandata che a malapena parava dal vento. Oggi quel cartello è appeso ad una trave di noce e segna l’ingresso ad una delle più grandi locande della città. Inoltre è l’unica con un palco per artisti. Olivier fa esibire chiunque voglia, che lo sappia fare o no, il rischio è quello di affrontare il pubblico. Se hai bisogno di un posto “tranquillo” lui ti accoglierà senza fare domande e se non hai soldi per un pasto ed una bevuta, lui te le offrirà con un sorriso. Non aspettarti lusso ed agio, ma se vuoi stare come in famiglia ed hai il coraggio di frequentare quel quartiere facci un salto, ne vale certo la pena. Peccato che mezzosangue non si esibisca più da tempo, se avessi potuto sentire che voce aveva…

Elvan Humberthul – Amministratore del catasto Governativo