Differenze tra le versioni di "Cruven Paskarell"

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(Gesta e Non tutti sanno che...)
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==Storia==
 
==Storia==
 
Sono Cruven Paskarell, figlio di chissà quale cavaliere che ha ben pensato di divertirsi per una notte e poi sparire in mezzo alle fila dell’esercito in marcia. L’infanzia non fu facile a Tilverton, vivevo in un quartiere nobile poiché mia madre era una delle serve di una nobil donna la quale aveva lei concesso un posto anche per me negli alloggi dei servitori. Non fu facile, tutti erano figli di nobili Cavalieri o ricchi mercanti mentre io coi miei vestiti potevo sembrare un qualsiasi accattone da strada. Ero costantemente oggetto di scherno da parte dei coetanei e le donne di certo non facevano la corte a un pezzente squattrinato senza eredità. Iniziai pertanto a covare dentro di me un odio profondo e un unico desiderio cominciò a prendere forma nella mia mente: Vendetta. Fisicamente ero prestante, per fortuna quel cane di mio padre doveva essere un uomo robusto. Abbandonai di nascosto le lezioni di quegli idioti con la puzza sotto il naso e presi ad allenarmi per i fatti miei. Osservavo di nascosto sul tetto di un alto palazzo gli esercizi che i soldati della guardia facevano alla mattina e li emulavo la sera fino a tardi poiché i pomeriggi mi toccavano lavori pesanti coi servitori. Fui un ottimo autodidatta, certo questo mi costò molte cicatrici che mi feci da solo nella mia totale inesperienza, ma non fu poi così male. Il dolore mi faceva crescere e diventare più forte e poi mi prendevano ancora più in giro per i miei tagli.. poveri idioti non sapevano che ogni taglio in più sulla mia pelle sarebbe diventato un loro collo reciso con un solo colpo della mia spada un giorno. I miei cari amici nobili avevano iniziato l’addestramento sui rudimenti di difesa personale.. si allenavano con ridicoli spadini leggeri come piume negli immensi giardini dietro il quartiere nobile. Una mattina presto mi diressi verso i giardini e vi entrai per un buco fra le mura di rovi e siepi che usavo da bambino per uscire dal quartiere. Ero vestito di nero, sulle mie spalle, fasciata, vi era la mia fedele dispensatrice di morte. Appena finì la lezione mi feci notare e fui subito riconosciuto e ridicolizzato.. tanto meglio.. non dovevo cedere all’ira e così feci. Chiesi umilmente se avessi potuto duellare con uno di loro a patto però di usare ognuno l’arma che preferisce. Tutti non volevano sporcarsi le mani con uno come me ma uno mi sfidò. Dopo un lungo combattimento riuscii a metterlo alle strette e quando vide che ormai era spacciato m’implorò pietà, a lungo lo fissai negli occhi.. No non mi avrebbe mai ripagato cosi feci calare la mia arma e sorrisi nel la sua testa rotolava ai miei piedi. Valutai che non ero ancora in grado di sostenere un combattimento contro tutti loro cosi riuscii a fuggire. Per scappare piu velocemente dovetti abbandonare la mia fedele arma nel luogo del combattimento. Non mi era rimasto niente. La notizia fece presto il giro della città e in breve fui ricercato. Ma un uomo, Talar Paskarell rimase impressionato dalle mie gesta e vedendo in me del potenziale decise di ospitarmi in esilio nella sua chiesa. Li fui tenuto nascosto e protetto finché le acque non si calmarono. Fui anche ribattezzato a Bane col cognome del mio nuovo padre. Non mi dispiaceva quell’uomo, ispirava rispetto e timore e il suo culto mi affascinava ogni giorno di più. Non ci volle molto perché divenissi un fedele del Dio e cominciassi ad agire in suo nome. Mi affidò come apprendista a un plotone delle guardie del tempio cosi da iniziare a fare esperienza. Ora sono al servizio di Bane e il mio unico scopo è servirlo e far capire al faerun che non c’è spazio per i deboli.<br>
 
Sono Cruven Paskarell, figlio di chissà quale cavaliere che ha ben pensato di divertirsi per una notte e poi sparire in mezzo alle fila dell’esercito in marcia. L’infanzia non fu facile a Tilverton, vivevo in un quartiere nobile poiché mia madre era una delle serve di una nobil donna la quale aveva lei concesso un posto anche per me negli alloggi dei servitori. Non fu facile, tutti erano figli di nobili Cavalieri o ricchi mercanti mentre io coi miei vestiti potevo sembrare un qualsiasi accattone da strada. Ero costantemente oggetto di scherno da parte dei coetanei e le donne di certo non facevano la corte a un pezzente squattrinato senza eredità. Iniziai pertanto a covare dentro di me un odio profondo e un unico desiderio cominciò a prendere forma nella mia mente: Vendetta. Fisicamente ero prestante, per fortuna quel cane di mio padre doveva essere un uomo robusto. Abbandonai di nascosto le lezioni di quegli idioti con la puzza sotto il naso e presi ad allenarmi per i fatti miei. Osservavo di nascosto sul tetto di un alto palazzo gli esercizi che i soldati della guardia facevano alla mattina e li emulavo la sera fino a tardi poiché i pomeriggi mi toccavano lavori pesanti coi servitori. Fui un ottimo autodidatta, certo questo mi costò molte cicatrici che mi feci da solo nella mia totale inesperienza, ma non fu poi così male. Il dolore mi faceva crescere e diventare più forte e poi mi prendevano ancora più in giro per i miei tagli.. poveri idioti non sapevano che ogni taglio in più sulla mia pelle sarebbe diventato un loro collo reciso con un solo colpo della mia spada un giorno. I miei cari amici nobili avevano iniziato l’addestramento sui rudimenti di difesa personale.. si allenavano con ridicoli spadini leggeri come piume negli immensi giardini dietro il quartiere nobile. Una mattina presto mi diressi verso i giardini e vi entrai per un buco fra le mura di rovi e siepi che usavo da bambino per uscire dal quartiere. Ero vestito di nero, sulle mie spalle, fasciata, vi era la mia fedele dispensatrice di morte. Appena finì la lezione mi feci notare e fui subito riconosciuto e ridicolizzato.. tanto meglio.. non dovevo cedere all’ira e così feci. Chiesi umilmente se avessi potuto duellare con uno di loro a patto però di usare ognuno l’arma che preferisce. Tutti non volevano sporcarsi le mani con uno come me ma uno mi sfidò. Dopo un lungo combattimento riuscii a metterlo alle strette e quando vide che ormai era spacciato m’implorò pietà, a lungo lo fissai negli occhi.. No non mi avrebbe mai ripagato cosi feci calare la mia arma e sorrisi nel la sua testa rotolava ai miei piedi. Valutai che non ero ancora in grado di sostenere un combattimento contro tutti loro cosi riuscii a fuggire. Per scappare piu velocemente dovetti abbandonare la mia fedele arma nel luogo del combattimento. Non mi era rimasto niente. La notizia fece presto il giro della città e in breve fui ricercato. Ma un uomo, Talar Paskarell rimase impressionato dalle mie gesta e vedendo in me del potenziale decise di ospitarmi in esilio nella sua chiesa. Li fui tenuto nascosto e protetto finché le acque non si calmarono. Fui anche ribattezzato a Bane col cognome del mio nuovo padre. Non mi dispiaceva quell’uomo, ispirava rispetto e timore e il suo culto mi affascinava ogni giorno di più. Non ci volle molto perché divenissi un fedele del Dio e cominciassi ad agire in suo nome. Mi affidò come apprendista a un plotone delle guardie del tempio cosi da iniziare a fare esperienza. Ora sono al servizio di Bane e il mio unico scopo è servirlo e far capire al faerun che non c’è spazio per i deboli.<br>
Di recente, avendo suscitato stupore ed interesse nell'animo del Governatore [[Imoden'id]], ha avuto l'onore di diventare cittadino della Nera Zhentil Keep sotto proposta dello stesso Governatore. Per ricambiare la fiducia dello stesso ha anche deciso di arruolarsi tra le file dell'esercito Zhentilar insieme al compagno d'arme [[Gonar Pabirak]].Entrambi sono stati affidati al plotone di [[Garos]].
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Di recente, avendo suscitato stupore ed interesse nell'animo del Governatore [[Imoden'id Erotaroda]], ha avuto l'onore di diventare cittadino della Nera Zhentil Keep sotto proposta dello stesso Governatore. Per ricambiare la fiducia dello stesso ha anche deciso di arruolarsi tra le file dell'esercito Zhentilar insieme al compagno d'arme [[Gonar Pabirak]].Entrambi sono stati affidati al plotone di [[Garos Rakastan]].
  
 
==Carattere==
 
==Carattere==

Versione delle 08:35, 13 gen 2010

Generalità

Nome: Cruven
Cognome: Paskarell
Data di Nascita: 25 Kythorn 1359
Luogo di Nascita: Tilverton
Razza: Umano
Capelli: Neri corti
Occhi: Neri
Peso: 80 kg
Altezza: 1.85
Segni particolari: Cicatrici poco visibili lungo il corpo e una più visibile sopra l’occhio destro.

Storia

Sono Cruven Paskarell, figlio di chissà quale cavaliere che ha ben pensato di divertirsi per una notte e poi sparire in mezzo alle fila dell’esercito in marcia. L’infanzia non fu facile a Tilverton, vivevo in un quartiere nobile poiché mia madre era una delle serve di una nobil donna la quale aveva lei concesso un posto anche per me negli alloggi dei servitori. Non fu facile, tutti erano figli di nobili Cavalieri o ricchi mercanti mentre io coi miei vestiti potevo sembrare un qualsiasi accattone da strada. Ero costantemente oggetto di scherno da parte dei coetanei e le donne di certo non facevano la corte a un pezzente squattrinato senza eredità. Iniziai pertanto a covare dentro di me un odio profondo e un unico desiderio cominciò a prendere forma nella mia mente: Vendetta. Fisicamente ero prestante, per fortuna quel cane di mio padre doveva essere un uomo robusto. Abbandonai di nascosto le lezioni di quegli idioti con la puzza sotto il naso e presi ad allenarmi per i fatti miei. Osservavo di nascosto sul tetto di un alto palazzo gli esercizi che i soldati della guardia facevano alla mattina e li emulavo la sera fino a tardi poiché i pomeriggi mi toccavano lavori pesanti coi servitori. Fui un ottimo autodidatta, certo questo mi costò molte cicatrici che mi feci da solo nella mia totale inesperienza, ma non fu poi così male. Il dolore mi faceva crescere e diventare più forte e poi mi prendevano ancora più in giro per i miei tagli.. poveri idioti non sapevano che ogni taglio in più sulla mia pelle sarebbe diventato un loro collo reciso con un solo colpo della mia spada un giorno. I miei cari amici nobili avevano iniziato l’addestramento sui rudimenti di difesa personale.. si allenavano con ridicoli spadini leggeri come piume negli immensi giardini dietro il quartiere nobile. Una mattina presto mi diressi verso i giardini e vi entrai per un buco fra le mura di rovi e siepi che usavo da bambino per uscire dal quartiere. Ero vestito di nero, sulle mie spalle, fasciata, vi era la mia fedele dispensatrice di morte. Appena finì la lezione mi feci notare e fui subito riconosciuto e ridicolizzato.. tanto meglio.. non dovevo cedere all’ira e così feci. Chiesi umilmente se avessi potuto duellare con uno di loro a patto però di usare ognuno l’arma che preferisce. Tutti non volevano sporcarsi le mani con uno come me ma uno mi sfidò. Dopo un lungo combattimento riuscii a metterlo alle strette e quando vide che ormai era spacciato m’implorò pietà, a lungo lo fissai negli occhi.. No non mi avrebbe mai ripagato cosi feci calare la mia arma e sorrisi nel la sua testa rotolava ai miei piedi. Valutai che non ero ancora in grado di sostenere un combattimento contro tutti loro cosi riuscii a fuggire. Per scappare piu velocemente dovetti abbandonare la mia fedele arma nel luogo del combattimento. Non mi era rimasto niente. La notizia fece presto il giro della città e in breve fui ricercato. Ma un uomo, Talar Paskarell rimase impressionato dalle mie gesta e vedendo in me del potenziale decise di ospitarmi in esilio nella sua chiesa. Li fui tenuto nascosto e protetto finché le acque non si calmarono. Fui anche ribattezzato a Bane col cognome del mio nuovo padre. Non mi dispiaceva quell’uomo, ispirava rispetto e timore e il suo culto mi affascinava ogni giorno di più. Non ci volle molto perché divenissi un fedele del Dio e cominciassi ad agire in suo nome. Mi affidò come apprendista a un plotone delle guardie del tempio cosi da iniziare a fare esperienza. Ora sono al servizio di Bane e il mio unico scopo è servirlo e far capire al faerun che non c’è spazio per i deboli.
Di recente, avendo suscitato stupore ed interesse nell'animo del Governatore Imoden'id Erotaroda, ha avuto l'onore di diventare cittadino della Nera Zhentil Keep sotto proposta dello stesso Governatore. Per ricambiare la fiducia dello stesso ha anche deciso di arruolarsi tra le file dell'esercito Zhentilar insieme al compagno d'arme Gonar Pabirak.Entrambi sono stati affidati al plotone di Garos Rakastan.

Carattere

Sono un ragazzo determinato e cerco con qualunque mezzo di portare a termine ogni compito che mi viene affidato, tortura, uccisione, qualsiasi cosa basta avere le informazioni richieste. La vista del sangue non mi spaventa affatto anzi veder colare il sangue dei nemici sulle mie armi mi riempie di gioia. Provo un odio irrefrenabile nei confronti dei nobili per tutti i torti subiti nell’infanzia e nell’adolescenza. Spera un giorno di poter diventare un’ambita guardia del tempio dove è cresciuto.

Gesta e Non tutti sanno che...

  • ...una volta è tornato dalla Shaar veleggiando sulle nuvole con Gonar Pabirak, su quell'imbarcazione c'è ancora parte dello stufato mangiato a Calimport...
  • ...a causa di uno spiacevole incontro con una mezza dozzina di vipere nei pressi di Waterdeep, gli si è sviluppata una vera e propria Ofidiofobia (Fobia dei Serpenti)...
  • ...è diventato cittadino di Zhentil Keep dopo aver scovato e ucciso con Gonar Pabirak un bandito a nord delle porte della città...
  • ...dopo una missione al Nord in una grotta ghiacciata, facendo da scorta ai Lord Imoden'id Erotaroda e Askard Urghrash, si è imbattuto nell'avatar della Dea Auril e dopo una decisione dei suoi Lord si è prostrato e metterà il suo spadone al servizio della Signora dei Ghiacci...

Dicono di lui

  • Un buon compagno d'avventure...ma un pessimo interlocutore! Gonar Pabirack