Leggi Planari

Da Faerun Legends Wiki.

Perchè gli immondi non aprono un portale permanentemente e si riversano sul piano materiale?

Perchè i celestiali non attaccano il Mare della Luna distruggendo tutto il male lì presente?

Perchè gli esterni malvagi amano così tanto il piano materiale?

Perchè i celestiali spesso devono celare le loro identità ai mortali?

Perchè le divinità sembrano distaccate dai loro fedeli?

Queste e altre domande spesso si rincorrono nelle menti di più giocatori quando si affrontano questioni planari. Nella seconda edizione dei Forgotten (ma in generale del D&D) ciò era spiegato abbastanza bene attraverso soprattutto i romanzi che lasciavano intuire di alcune regole a cui dovevano sottostare gli stessi dei. Nei manuali di terza edizione purtroppo troviamo solo qualche accenno e nulla più.

Leggi Planari

  • Sia le divinità che gli esterni possono interagire con i mortali solo in maniera indiretta.
  • Nessuna divinità (compresi gli avatar) è libera di recarsi sul Piano Materiale di propria iniziativa. Le uniche eccezioni che prevedono la manifestazione diretta di una divinità è tramite l'evocazione (con l'uso di incantesimi come portale o simili), da parte dei suoi fedeli, per una necessità estremamente disperata, come una crisi del culto o una guerra apocalittica.
  • Nessun esterno è libero di recarsi sul Piano Materiale di propria iniziativa. Un esterno può recarsi sul Piano Materiale solo se evocato da mortale o tramite un portale aperto in modo permanente da quache creatura mortale.
  • Ogni divinità ha un certo potere sui propri fedeli, e può quindi interagire con essi, influenzandone la vita come meglio crede e indirizzandoli nelle loro scelte tramite sistemi indiretti. Il potere che una divinità ha su un mortale varia in base alla fede e alle preghiere che quest'ultimo riversa su di essa. I fedeli più devoti permettono un'interazione maggiormente diretta ai propri dei, e quindi possono essere sia puniti con terribili punizioni (come Lolth che trasforma alcuni suoi seguaci in drider) o ricompensati con grandi doni (come Mystra che conferisce lo status di eletto ad alcuni dei suoi fedeli più eccezionali). Una divinità perde ogni potere nei confronti di un fedele che smette di venerarla o omaggiarla. Bestemmiare in modo continuo una divinità può scatenare un potere opposto di tipo negativo.
  • Un esterno a cui i mortali prestano particolare attenzione, tramite: contemplazioni, studi, preghiere o adorazione, è libero di superare alcuni dei limiti planari, ottenendo alle lunghe l'interazione diretta.
  • Sotto le numerose preghiere di un mortale una divinità può concedere a un esterno alleato di interagire in modo diretto coi mortali per un breve periodo. Spesso, sotto ordine divino, i celestiali e gli immondi usano mentite spoglie, comparendo magari in forma umana, per interagire in modo diretto con i mortali.
  • Un esterno che riuscisse a infrangere i limiti planari imposti dalle leggi planari, riuscendo a raggiungere il Piano Materiale di sua iniziativa, se fosse scoperto permetterebbe alle fazioni nemiche di ottenere lo stesso vantaggio tramite l'interazione diretta. Se per un'assurda ragione un balor riuscisse a recarsi sul Piano Materiale tramite le proprie forze, provocando morte e distruzione nel suo cammino, provocherebbe l'intervento diretto di qualche nemico esterno, come un solar, che avrebbe quindi il permesso di recarsi a sua volta sul Piano Materiale per fermare il trasgressore.
  • Un esterno sconfitto su un Piano di Esistenza, che non sia il suo Piano Natio, viene bandito da tale Piano per la durata di cento anni. Al termine dei cento anni l'esterno potrà far ritorno al Piano in cui era stato bandito. Se la creatura che ha sconfitto (e quindi bandito) l'esterno volesse evocare quest'ultimo di sua spontanea volontà, darebbe termine all'esilio dei cent'anni. Una creatura evocata con incantesimi come evoca mostri, sotto il completo controllo di un incantatore, se sconfitta in un piano di esistenza che non sia il suo non è soggetta ai cento anni di esilio.
  • L'anima di un mortale appartiene di diritto alla divinità che venerava in vita. Se un mortale non venerava divinità alcuna viene consegnato alla divinità dei morti per essere assegnato al destino che maggiormente si merita, in genere una sorte mai troppo positiva, che conduce nel piano di esistenza di allineamento più adatto. Le anime dei fedeli eccessivamente peccatrici nei confronti della propria divinità spesso vengono assegnate alla divinità dei morti.
  • Gli esterni possono aggiudicarsi le anime dei mortali solo tramite contratti e leggi ben accordate con le divinità. Un esterno che infranga tale regola, aggiudicandosi un'anima mortale tramite un modo non convenzionale viene punito dagli altri esterni rivali o da una divinità nemica.