Malazuth

Da Faerun Legends Wiki.
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Descrizione fisica e caratteriale

Malazuth si presenta come un macilento anziano di circa 70 anni, di etnia mulan. E’ piuttosto minuto e dell’estrema magrezza di chi, da tempo ormai, è consumato dall’ossessione. La sua pelle, coperta di rughe e dalle macchie del tempo presenta un grigiore e una semitrasparenza tale da suggerire la remota discendenza da qualche aberrante rettile. Il vecchio mulan è completamente glabro, all’infuori delle folte sopracciglia cineree e sul suo capo è stato tatuato un grande teschio accompagnato da alcune iscrizioni in lingua infernale. Contrariamente a quello che si potrebbe congetturare, tale macabro decoro nulla ha a che vedere con la scuola di necromanzia. Il tatuaggio, incantato successivamente, a seguito di un complesso rituale magico, indicava originariamente il simbolo personale dell'aberrante capostipite di Malazuth. Nonostante il suo carattere burbero ed il suo totale disinteresse per la vita mondana, il vecchio veste sempre con eleganti (o talvolta sfarzosi) indumenti di seta e velluto rossi, in quanto reputa che il suo aspetto di Mago Rosso debba essere il riflesso del potere di Thay.

Malazuth è un individuo determinato quanto del tutto privo di scrupoli. E' un vecchio severo e malmostoso, reazionario e bigotto, razzista come solo i thayan e qualche anziano sanno dimostrarsi. Oltre ad essere un maestro dei Maghi Rossi, Malazuth è un banita di ferro, del tutto privo di pietà e compassione ed è orgoglioso del suo retaggio culturale. Contrariamente alla quasi totalità dei Maghi Rossi, Malazuth non si considera un individualista ed è attivamente impegnato nel tentativo di spronare gli altri membri del suo ordine alla coesione e allo "spirito di Corpo". Di ormai anacronistiche idee guerrafondaie, il Trasmutatore si auspica in cuor suo (posto che ne abbia effettivamente uno) che Thay riveda la sua politica di egemonia commerciale attraverso le proprie enclavi e mostri tutta la sua potenza attraverso un'invasione militare su scala continentale. Ad eccezione che con i propri apprendisti (che considera creature sub-umane) Malazuth raramente si pone in modo arrogante ed intimidatorio, preferendo un atteggiamento più composto ed educato (seppur del tutto privo di carisma ed empatia) e tende a dare di sé l'immagine del grigio burocrate. Tuttavia nessun uomo privo di una feroce ambizione è mai divenuto Mago Rosso e nessuno può dire con certezza quali oscuri desideri si annidino in quel nero cuore avvizzito...

Storia

Malazuth, per esteso Malazuth IV è un Mago Rosso, appartenente alla Scuola di Trasmutazione. Tuttavia credere che l’anziano mulan abbia dedicato a tale Ordine tutta la vita, sarebbe un errore. Malazuth nasce a Bezantur, la città più grande del Thay. Questa metropoli costituisce il cuore pulsante del tharch di Priador, ed è tutt'oggi sottomessa col terrore dal suo tharchion, che la governa col pugno di ferro. In un regime fondato sulla paura, la figura professionale del torturatore è piuttosto richiesta e Malazuth ricoprirà tale carica con orgoglio per oltre 40 anni. Lungo la sua meschina carriera l'uomo apprenderà i rudimenti della pratica cerusica, le varie tecniche d'interrogatorio e diversi segreti sulla propria Patria, mentre il suo cuore devoto a Bane e al male si farà sempre più nero e avvizzito. Durante i suoi anni di servizio, Malazuth stringerà poi un'insolita amicizia fra le fila dei Maghi Rossi: Valmak, un necromante che si servirà a sua volta dei “pazienti” del torturatore, per i propri oscuri esperimenti. Sempre Valmak intuendo la predisposizione all'uso dell'Arte di Malazuth, cercherà più volte di reclutarlo come adepto fra le fila dei Maghi Rossi, ma con scarsi risultati. Per Malazuth, infatti, esisteva solo il suo lavoro e la famiglia: la moglie e il solo figlio maschio che sperava seguisse la sua stessa via. Tuttavia quest'ultimo divenne un bardo (fonte di imbarazzo e disonore per una famiglia perbenista del Thay) e la moglie si tolse la vita quando Malazuth aveva da poco compiuto 60 anni. Infine, ultimo smacco per il burbero e malmostoso anziano, la decisione venuta dall'alto di un suo prematuro pensionamento: nelle convinzioni di Malazuth una meschina manovra politica, volta ad allontanare da una posizione di rilievo un individuo giudicato per la sua amicizia con un membro dei Maghi Rossi della scuola della necromanzia, come un filo-imperialista. Solo allora e nonostante la sua a dir poco tarda età, Malazuth decise di presentarsi come candidato all'Ordine dei Maghi Rossi, chiedendo udienza a Valmak che negli anni si era guadagnato una posizione fra gli scranni di Monte Thay. Il necromante non voleva umiliare Malazuth con un rifiuto, ma sapeva che la sua candidatura non sarebbe stata presa sul serio alla sua non più tenera età... non a Thay, almeno. Così scrisse una lettera che ne avrebbe preannunciato l'arrivo all'indirizzo di una remota enclave dei Maghi Rossi in Sembia. A ricevere la missiva e in seguito l’adepto, seguendone la formazione, fu la maestra Lilian Nathadem, una necromante che insieme all’illusionista Wilhelmina Uth Wyvern, ne curò la formazione. Dopo anni di servizio come adepto prima presso l'enclave di Saerloon e poi in quella di Baldur's Gate, Malazuth - per intercessione della sua maestra Wilhelmina Uth Wyvern - è asceso al rango di Mago Rosso. Il suo esame per "prendere il Rosso" si è tenuto come di consuetudine ad Eltabbar. Ad esso hanno partecipato oltre alla sua maestra, Lilian Nathadem e Aeisha Kaar.

Curiosità

  • L’originale Malazuth era uno yuan-ti corrotto che nonostante il proprio retaggio (o forse proprio in virtù di esso) riuscì a ritagliarsi un ruolo di prestigio a Thay, mettendo le proprie capacità al servizio dei Maghi Rossi e dei tharchion più infami.
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  • La solida formazione da torturatore ricevuta a Bezantur non solo ha avvicinato Malazuth all'anatomia umanoide, alle tecniche di interrogatorio e alle arti cerusiche: lo ha altresì reso discretamente pratico circa la cultura drow. Infatti, quando l'uomo aveva poco più di 30 anni, su ordine del Tharchion di Priador, si unì ad una delegazione di Maghi Rossi della scuola di Invocazione diretti nel distretto di Sshurlynder della città drow di Undrek'Thoz. Quest'area della "Città Segmentata", in prossimità della Thay Alta, ha sempre avuto problemi legati ai continui attacchi di orchi e ogre provenienti dal Sottosuolo Superiore. I drow di Sshurlynder sono perciò soliti ricorrere ad avventurieri e mercenari per arginare tale minaccia e in quella circostanza Thay si era offerta di "dare una mano". Nota a margine dell'accordo che venne stipulato, il capo torturatore al servizio del tarchion avrebbe ricevuto un'istruzione avanzata sulle tecniche di tortura adottate dai drow. Oltre a questi macabri dettagli tecnici, Malazuth apprese ovviamente la lingua sottocomune e una generica conoscenza "antropologica" su questa razza, i suoi costumi e la sua peculiare forma di artigianato.
  • Nei suoi giorni da adepto nell’enclave sembiana prossima a Saerloon, Malazuth – costretto come gli altri thayan a vivere nella clandestinità – assunse l’alias di Malaverno, un anziano e burbero medico con la passione per la pesca.
  • Malazuth parrebbe non possedere un cognome, anche se da un certo punto di vista ciò che non ha davvero è un nome: lui è Malazuth IV, suo padre Malazuth III e così via, fino al leggendario progenitore. Tutti i membri della linea di sangue generata da Malazuth I avrebbe vissuto una lunghissima vita al servizio di Thay come torturatori e a giudicare dai ritratti di famiglia, avrebbero tutti anche il medesimo aspetto fisico.
  • Talvolta l’anziano Mago Rosso parla della propria figura paterna, Malazuth III, che descrive in una sorta di inconsapevole autoritratto come un uomo estremamente severo e austero, dedito solo a Bane e alla sua professione di torturatore.
  • Malazuth ha un figlio (ovviamente Malazuth V) che ha ripudiato e del quale si vergogna profondamente: abbandonando l’onorevole carriera di famiglia, il giovane degenerato sarebbe diventato un bardo girovago dalle idee liberali. Giudicato colpevole di atteggiamenti sovversivi e vilipendio ai valori di Thay, il giovane sarebbe stato condannato a morte, se non fosse stato per l’iniziativa del padre e l’intercessione di Valmak. Ovviamente la ragione di questo gesto nulla ebbe a che vedere con la pietà di un padre, quanto col desiderio che il nome di Malazuth (che proprio in quei giorni si accingeva a prendere il Rosso) non venisse legato a quello di un traditore della Patria. In quanto al bardo, egli venne “rieducato”, messo in catene e destinato ai lavori forzati nelle miniere di Monte Thay, in compagnia di schiavi rashemi e goblinoidi.
  • L'anziano trasmutatore ha uno spiccato talento per la creazione di oggetti meravigliosi, così come di armi e armature magiche.
  • Oltre alla vocazione al martirio, Malazuth ha appreso dalla defunta moglie l'abilità nel cucito e si rivela sorprendentemente come un abile sarto. Come tutte le altre attività lavorative del Mago Rosso, essa è al servizio dell'enclave: Malazuth è solito confezionare capi sartoriali di sublime qualità per poi incantarlari e metterli in vendita.
  • Si dice che in sede di esame per prendere "il Rosso" abbia presentato una tesi di teoria arcana della durata di quasi otto ore.
  • Nel Priador è ancora ricordato dal popolo con odio e timore con i titoli ben poco lusinghieri di “Malazuth Il Malefico” e “Il Boia di Bezantur.”

Dicono di lui

  • Solo cose orribili.

Bibliografia

  • Anatomia goblinoide
  • Anatomia cobolda
  • Anatomia gibberling
  • Sull'ignifugità calimshita
  • Educazione Sessuale Banita
  • Bijin At Cassandron
  • La Trasmutazione Vol. 1
  • La Trasmutazione Vol. 2
  • Tesi di Teoria Arcana
  • Il Gatto sott'aceto
  • Educazione Civica all'Odio

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